L’analisi dell’accadimento psichico si pone, in questa area di indagine come “manifestarsi” e come “modo di affaccendamento“ nella vita vissuta ( Entfaltung di J. Zutt). Di fatto, nelle vita quotidiana il soggetto si pone in maniera eccentrica rispetto alla propria esistenza ed osserva… (J,Zutt), ancora l’esistenza presenta un aspetto “dialogico“ originario (M. Buber) e l’ “io” si realizza completamente nell’incontro “Io – tu” ( Binswanger). Quindi, prosegue L. Longhi, i fatti della vita sono colti nei loro “fenomeni essenziali” con una loro specifica trama spazio-temporale ( Minkowski).
Il “dato” psicopatologico perciò, non rappresenta una variazione delle configurazione del nostro affaccendamento mondano, ma rappresenta piuttosto “…una realtà che non ammette altra realtà” (L. Longhi : Neuropsichiatria ). L’accadimento psicopatologico s’mpone in modo immediato ed indiscutibile (delirio, allucinazione ad es.) senza la flessibilità e la distanza ed i parametri spazio – temporali che caratterizzano le esperienze di vita condivise. Un altro aspetto da considerare è il mutare profondo del rapporto Io-tu, in tale senso Minkowski (perdita di contatto con la realtà), Bleuler (pensiero derealizzato) e Janet (perdita della funzione del reale) hanno definito l’esperienza della alienazione. Prosegue ancora L. Longhi: “….i contenuti… perdono ogni altra possibilità di destinazione…” e viene quindi meno la possibilità d’interrogarsi su di essi e di cogliere altri livelli di significato …i contenuti psichici vengono investiti da un unico significato (L. Longhi: Neuropsichiatria pp. 109 -117)